[highlight]ISCRIZIONI APERTE:[/highlight] Uno studio sulla tracce di Amleto diretto da Daniele Bergonzi

Quando: tutti i giovedì dalle 20.30 alle 23.00
Sessione I: dal 2 ottobre al 18 dicembre 2014 (30 ore)
Sessione 2: dal 8 gennaio al 26 marzo 2015 (30 ore)
Sessione 3: dal 2 aprile al 18 giugno 2015 (30 ore)
Presentazione al pubblico: 18 giugno 2015

Quote di partecipazione
: 150 € a sessione
tessera 5 ingressi (valida per la durata di una sessione): 80 €
tessera soci 2014/15 e assicurazione Endas (valide fino a settembre 2015): 10 €
Numero massimo di partecipanti: 20  

E’ possibile partecipare al corso di teatro anche per una sola sessione, o per periodi inferiori. Il corso è aperto solo agli allievi che hanno seguito almeno un laboratorio diretto da Daniele Bergonzi

Le prove sono stata per me la cosa più importante, la grande avventura. Lì succedeva qualcosa tra un essere umano e un’altro essere umano, il cui centro erano i sentimenti. E’ stato questo interesse per l’essere umano, per me stesso in relazione agli altri, ad avermi portato al teatro, e non il contrario.

J. Grotowski

Quello che vi propongo è un percorso di ricerca e di studio profondo e libero dalla costrizione di una messa in scena formalmente compiuta. Non ha senso forzarci ad interpretare un personaggio quando è necessario capire innanzitutto come muoverci, parlare, relazionarsi con gli altri.

Gli strumenti di studio saranno quelli propri del teatro, ovviamente, ma un teatro inteso come mezzo per arrivare ad una conoscenza più profonda di noi stessi e del mondo che ci circonda e non come fine del nostro agire. E’ la differenza tra “recitare una scena” e “vivere un sentimento”, tra “attaccare un monologo su un punto della musica” e “capire perché un suono può amplificare il senso delle nostre parole”.

Ci saranno anche “incursioni” degli altri insegnanti del Laboratorio 41 per approfondire particolari aspetti del movimento (Paola Palmi), della voce (Stefano Campetta e Francesca Valente), della musica (Stefano D’Arcangelo), del testo, etc. Studieremo, appunto, anche un testo, anzi “Il testo”: l’Amleto di Shakespeare. Ma anche qui non lo faremo in vista “dello spettacolo” ma di un lavoro di composizione in cui le parole saranno dette quando si presenterà la necessità di dirle.

Questa “composizione scenica” a fine anno aprirà le porte agli spettatori, senza costrizioni di durata, di cronologia d’azione, di relazioni fisse con la musica. Un percorso di studio sulle tracce di Amleto, per ritrovare noi stessi.